Storia di "La Corte Medioevale"

Nel 1990, un gruppo di amici originari di Valle San Giorgio, un piccolo borgo situato alle pendici del Monte Gemola, nel Comune di Baone (PD), ebbe l’idea di dare vita a una rievocazione storica che celebrasse un importante avvenimento del 1221: l’arrivo della Beata Beatrice d’Este al convento sul Monte Gemola. Questo evento segnò profondamente la storia del luogo, poiché Beatrice d’Este, appartenente alla nobile e potente famiglia degli Estensi, si ritirò presso il monastero, lasciando un’impronta indelebile nella storia religiosa e sociale della zona.

Spinti dalla passione per la storia e per la valorizzazione del patrimonio locale, i membri del gruppo iniziarono un percorso di ricerca storica accurata, studiando documenti d’epoca e fonti locali per ricreare fedelmente l’ambiente della corte del Marchese d’Este. La rievocazione non si limitava a rappresentare solo l’arrivo di Beatrice, ma puntava a ricostruire l’intera atmosfera della corte estense. Nobili, dame, cavalieri, armigeri, trovatori, maestri artigiani e popolani venivano interpretati con grande cura e attenzione ai dettagli, rendendo l’evento non solo un’esperienza visiva, ma anche un vero e proprio viaggio nel tempo. Le tradizioni, i costumi, le arti e i mestieri dell’epoca prendevano vita, riportando alla luce uno spaccato di vita medievale che altrimenti sarebbe stato dimenticato.

Con il passare degli anni, il gruppo originario si è allargato grazie all’arrivo di nuovi membri, attratti dall’entusiasmo e dalla passione con cui veniva portata avanti la rievocazione. Il successo locale non tardò ad arrivare: il gruppo divenne sempre più conosciuto e apprezzato in tutto il territorio dei Colli Euganei, partecipando a numerosi eventi locali e consolidando la sua reputazione.

Nel 1998, con la crescita della rievocazione e la necessità di una struttura organizzativa più solida, il gruppo decise di costituirsi formalmente come “Associazione Culturale La Corte Medioevale”. Questo passaggio segnò una tappa fondamentale nella storia dell’organizzazione, che da quel momento in poi poté ampliare le sue attività e partecipare a eventi di rilevanza sempre maggiore.

A partire dal 1999, l’Associazione cominciò a partecipare a manifestazioni storiche e culturali anche al di fuori della regione Veneto, facendosi conoscere in tutto il territorio nazionale. Il suo impegno nella ricostruzione storica, l’autenticità delle sue rappresentazioni e la cura nel mantenere vive le tradizioni medioevali locali attirarono l’attenzione di numerose realtà culturali in tutta Italia.

Nel 2020, in seguito alla riforma del Codice del Terzo Settore (Decreto legislativo 3 luglio 2017 n.117), l’Associazione ha adeguato il proprio statuto per conformarsi alle nuove disposizioni legislative, trasformandosi ufficialmente in “La Corte Medioevale APS”, un’Associazione di Promozione Sociale. Questa trasformazione non solo ha rafforzato l’identità e la missione dell’Associazione, ma ha anche permesso di consolidare ulteriormente il suo ruolo nel panorama culturale nazionale. L’APS è oggi regolarmente iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), confermando il suo impegno nel promuovere e valorizzare il patrimonio storico e culturale dei Colli Euganei attraverso manifestazioni, studi e rievocazioni.

Oltre alla rievocazione di “Maggio in Gemola”, che rimane uno degli appuntamenti annuali più attesi, La Corte Medioevale APS si impegna attivamente nella riscoperta e nella valorizzazione degli antichi mestieri, collaborando con altre associazioni ed enti locali per favorire la diffusione della cultura e delle tradizioni storiche. Grazie a queste attività, l’Associazione riesce a coinvolgere non solo il pubblico locale, ma anche turisti e appassionati di storia, contribuendo a mantenere vivo un patrimonio culturale che è parte integrante dell’identità dei Colli Euganei.

Ogni evento, ogni ricostruzione, ogni progetto portato avanti da La Corte Medioevale APS è il risultato di una passione condivisa e di un impegno collettivo per preservare e trasmettere alle future generazioni le radici storiche e culturali del territorio.

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