Lo Impagliatore de sedie esegue l’antica arte dell’impagliatura utilizzando il “caresin,” un’erba palustre che cresce abbondante lungo le rive dei corsi d’acqua dei Colli Euganei. Questa pianta, una volta raccolta, viene essiccata e preparata con cura per essere intrecciata e lavorata su strutture di sedie, mantenendo viva una tradizione artigianale che un tempo era fondamentale nelle case rurali.
Il processo inizia con la raccolta del caresin, che deve avvenire nel periodo ideale per garantire che l’erba sia sufficientemente robusta e flessibile. Dopo la raccolta, l’erba viene lasciata essiccare all’aria aperta, un passaggio necessario per garantirne la durata e la resistenza nel tempo. Una volta essiccata, l’erba viene bagnata per renderla nuovamente elastica e pronta per la lavorazione.
L’impagliatore procede poi a intrecciare manualmente i fasci di caresin sulla struttura della sedia, seguendo precise tecniche tradizionali che richiedono grande abilità e pazienza. L’intreccio deve essere eseguito in modo uniforme e stretto per garantire che il sedile sia confortevole, durevole e resistente. Il risultato è una sedia impagliata che, oltre a essere funzionale, si distingue per la sua bellezza artigianale e il legame con la natura e il territorio.
Le sedie impagliate con il caresin erano largamente utilizzate nelle case contadine, poiché l’erba palustre era una risorsa locale facilmente reperibile e la lavorazione poteva essere eseguita artigianalmente, garantendo un prodotto accessibile e duraturo. Ancora oggi, queste sedie rappresentano un simbolo di autenticità e tradizione, e vengono apprezzate per la loro resistenza e il fascino rustico.
Durante le manifestazioni, l’impagliatore mostra al pubblico ogni fase del processo, permettendo ai visitatori di vedere come, grazie a mani esperte e alla conoscenza tramandata di generazione in generazione, si possa trasformare un semplice materiale naturale in un oggetto d’uso quotidiano, funzionale ed esteticamente gradevole. Questo lavoro artigianale non solo preserva un’antica tradizione, ma contribuisce anche a valorizzare le risorse locali e il patrimonio culturale dei Colli Euganei.