La Filatrice si dedica all’antica arte della lavorazione della canapa, utilizzando strumenti tradizionali come l’arcolaio e il fuso. Attraverso queste tecniche, trasforma la fibra grezza della canapa, una pianta molto diffusa nei tempi passati, in fili resistenti e consistenti, pronti per essere utilizzati nella creazione di tessuti e manufatti artigianali.
Il processo inizia con la preparazione della canapa, che viene pulita, pettinata e separata in fibre lunghe e lisce. Successivamente, la filatrice utilizza l’arcolaio per avvolgere le fibre e il fuso per torcerle, trasformandole gradualmente in fili regolari e uniformi. Questo lavoro richiede grande abilità e precisione, poiché la qualità del filo dipende dalla capacità di mantenere una tensione costante e un ritmo regolare durante la filatura.
Una volta ottenuti i fili di canapa, questi vengono utilizzati per creare oggetti di uso comune e al tempo stesso raffinati, come scialli originali e borse tessute a mano. Gli scialli di canapa, leggeri ma al contempo caldi e resistenti, rappresentano un capo d’abbigliamento versatile, adatto sia per proteggersi dal freddo che come accessorio elegante. Le borse, invece, combinano praticità e bellezza, con la canapa che dona loro una struttura solida e duratura.
Il lavoro della filatrice non è solo un omaggio alle antiche tecniche di lavorazione tessile, ma anche un atto di sostenibilità. La canapa è una pianta ecologica, che richiede poche risorse per crescere e ha un impatto ambientale molto ridotto rispetto ad altre colture. Ogni scialle o borsa prodotto dalla filatrice è dunque non solo un pezzo unico e artigianale, ma anche un simbolo di rispetto per la natura e di valorizzazione delle risorse locali.
Durante le rievocazioni storiche, la filatrice mostra al pubblico l’intero processo di lavorazione della canapa, affascinando i visitatori con la sua abilità e la delicatezza del suo lavoro, offrendo una finestra su un’epoca in cui tutto era fatto a mano, con passione e maestria.